Obesità, i rischi nell’età della crescita

Obesità, i rischi nell’età della crescita

  • Obesità infantile

Mangiare in maniera disordinata e avere uno stile di vita sedentario danneggiano la salute dei più piccoli.

Quando si parla di alimentazione è doveroso affrontare il tema obesità: è un problema molto comune e, non a caso, risulta essere il disordine nutrizionale più frequente nei Paesi sviluppati. A esserne vittime non sono solo gli adulti, anzi, l’obesità infantile è uno dei problemi più frequenti in età pediatrica.

Obesità infantile, i dati in Italia

I dati parlano chiaro: l’Italia è ai primi posti in Europa per il numero di bambini in sovrappeso. I risultati di un’indagine promossa dal Ministero della Salute indicano che, all’età di 9 anni, in città campione di Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Campania, Puglia e Calabria il 23,9% dei bambini è in sovrappeso ed il 13,6% è obeso.

Solo in pochi casi l’obesità è direttamente legata a malattie endocrine o ereditarie. Nella stragrande maggioranza è la conseguenza di uno stile di vita “biologicamente” non corretto caratterizzato da un eccessivo introito di calorie e da una riduzione dell’attività fisica, ovvero troppa sedentarietà.

Quali sono gli errori più frequenti?

Come evidenziato nelle Linee Guida per una Sana Alimentazione Italiana gli errori più frequenti che commettono i nostri ragazzi sono:

  • Saltare o ridurre la colazione
  • Evitare gli spuntini intermedi della mattina e del pomeriggio, oppure scegliere alimenti con ridotto valore nutritivo ma ricchi in calorie
  • Consumare una quantità scarsa o nulla di verdura e frutta
  • Esagerare con alimenti come salumi, cioccolata e barrette, patatine fritte, caramelle e altri dolci confezionati e bevande gassate ricche di zucchero e spesso anche di caffeina
  • Dare spazio eccessivo al classico “fast-food”, ricco di alimenti ad elevato contenuto in calorie, grassi saturi, sale, zuccheri semplici e povero, invece, di fibra e vitamine

La sedentarietà come causa di obesità

L’attività fisica rappresenta un elemento fondamentale nella crescita psico-fisica dei più piccoli, nonché uno strumento primario per la tutela della salute dei giovani e dei meno giovani. Riflettiamo un attimo. I bambini, normalmente, si alzano, vengono accompagnati a scuola in macchina e in classe, durante le lezioni, sono seduti al banco. Tornano poi a casa per l’ora di pranzo e, successivamente, sono nuovamente seduti davanti alla tv o al pc. Durante il pomeriggio, spesso, si dividono tra mille e una attività come inglese, musica, teatro e, in alcuni casi, palestra/piscina etc. Non è dunque difficile comprendere come ci siano così tanti bambini in sovrappeso.

Le conseguenze dell’obesità infantile

Sempre più spesso, in relazione alla presenza di obesità infantile, capita di riscontrare (già in soggetti molto giovani) ipertensione arteriosa, diabete mellito, ipercolesterolemia e steatosi epatica (grasso nel fegato). Ossa e articolazioni soffrono per il carico eccessivo a cui sono sottoposte. Per farci un’idea, 10 kg di peso in più corrispondono ad una cassa di acqua che il bambino sarà costretto a trasportare tutto il giorno per ogni attività giornaliera. Tutto ciò avrà gravi ripercussioni sullo stato di salute in età adulta e un grave impatto sulla qualità di vita. Va inoltre ricordato che un bambino obeso ha una maggiore probabilità rispetto ai suoi coetanei normopeso di divenire un adulto obeso. Tale rischio aumenta con l’età ed è direttamente proporzionale alla gravità dell’eccesso ponderale.

Cosa fare? Alcune indicazioni

Nel rispetto delle abitudini del bambino, bisognerebbe apportare qualche piccola modifica al proprio stile di vita:

  • Dedicare almeno 1 ora al giorno all’attività fisica e al movimento (camminare, giocare all’aperto, ecc.)
  • Aumentare il consumo di frutta e verdura. Sarebbe bene consumarne almeno 4-5 porzioni al giorno
  • Limitarsi a 4-5 pasti giornalieri. Il bambino deve imparare a mangiare durante i pasti, seduto a tavola con gli altri componenti della famiglia
  • Promuovere e valorizzare la prima colazione. Troppo spesso è inadeguata. Il bambino deve essere educato all’assunzione di alimenti quali latte o yogurt (possibilmente parzialmente scremato), cereali (pane, cereali pronti integrali, fette biscottate) frutta e marmellata
  • Fare spuntini e merende a base di frutta, yogurt, cereali
  • Variare la qualità degli alimenti durante la settimana al fine di garantire, nel modo più semplice e in misura adeguata l’apporto di tutte le sostanze nutrienti indispensabili. Il tutto facendo attenzione all’eccesso di alimenti particolarmente grassi

Conclusioni

Quando si parla di obesità infantile, a tutti gli effetti, si parla di una patologia. Nei casi in cui si renda necessario un trattamento nutrizionale mirato è importante rivolgersi sempre a professionisti del settore. Come ad esempio medici specialisti in grado di valutare di caso in caso l’intervento da praticare, prescrivendo quantità adeguate di energia e nutrienti che tengano soprattutto in considerazione i fabbisogni per una crescita sana.

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