Al fine di salvaguardare il proprio benessere è bene prestare attenzione agli alcolici: sono una delle principali cause di morte prematura al mondo

Non è una novità, il consumo di alcolici nuoce alla salute. Proprio così, è una delle principali cause di morte a livello globale. Nonostante spesso si senta dire che concedersi un bicchiere di vino rosso al giorno possa apportare alcuni benefici, in primis al cuore, recenti studi hanno invece sottolineato i danni causati da questa abitudine. E’ bene tenersi alla larga da tali bevande in quanto, anche non alzando troppo il gomito, aumenterebbero il rischio di sviluppare tumori, malattie cardiovascolari, diabete ed epilessia. Per non parlare poi dell’aumento di episodi di autolesionismo e violenza.

Alcol: sono ben 2,8 milioni i decessi ogni anno

I numeri sono preoccupanti. Basti pensare che globalmente, solo nel 2016, l’uso di alcolici ha conquistato il settimo posto tra i fattori di rischio per morte prematura e disabilità tra le persone di età compresa tra i 15 e i 49 anni, con il 3,8% decessi femminili e il 12,2% maschili. In totale l’alcol miete 2,8 milioni di vittime ogni anno. Nessuno è salvo: le abitudini alcoliche, infatti, sono nocive anche per le persone di età pari o superiore a 50 anni. Soprattutto nelle donne in quanto possono causare tumori potenzialmente mortali.

Quanto bere? Non esiste una dose sicura

A quanto pare, di media, una persona su tre consuma una dose di alcol pari ad almeno 10 grammi al giorno. Ebbene sì, che si tratti di un sorso o di un generoso bicchiere, a prescindere dal buon senso del consumatore, non esistono in realtà delle soglie di consumo di alcol considerate completamente sicure. Stando infatti a quanto riportato da uno studio del 2018 pubblicato sulla rivista “The Lancet” l’uso di alcol, anche solo se occasionale, rappresenta una minaccia per la salute.

Le conclusioni

I ricercatori dell’Institute for Health Metrics and Evaluation, al fine di giungere a tale conclusione, hanno analizzato i livelli di consumo di alcol e i suoi effetti sulla salute basandosi sui dati raccolti da diversi lavori scientifici. Sono stati condotti in 195 località in un arco di tempo compreso tra il 1990 e il 2016. Il tutto su gruppi di persone (di entrambi i sessi) di età compresa tra i 15 anni e i 95 anni. Secondo gli esperti, sarebbe necessario intervenire e porre un freno a questa malsana abitudine mettendo in atto rigorose politiche di controllo. Quando c’è in ballo la salute non si scherza.

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